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Oratorio di San Rocco

Scopri la storia dell'Oratorio di San Rocco

Descrizione

Alle porte del Centro Storico sorge il rinascimentale Oratorio di S. Rocco. Il primitivo edificio dedicato al Santo risaliva al 1418, ma l’attuale è della prima metà del Cinquecento e presenta evidenti caratteri del Rinascimento toscano. Grande interesse presenta l’interno, affrescato nel 1535 dal pittore carpigiano Saccaccino Saccacini. Gli affreschi, che sono datati e firmati, costituiscono un interessante esempio di pittura provinciale del Cinquecento.

Storia

san rocco

Un Oratorio dedicato a S. Rocco è ricordato sin dal 1418 ubicato alle porte del paese secondo una consuetudine topografica locale intesa a scongiurare l’ingresso delle epidemie e pestilenze nel centro abitato. Originariamente, era di dimensioni più ridotte, edificato con struttura muraria più rustica, agli inizi del cinquecento la costruzione venne notevolmente trasformata ed ampliata nelle forme attuali. Con conci di arenaria perfettamente lavorati e in eleganti proporzioni rinascimentali, vari elementi architettonico decorativo rimandano ad analoghe testimonianze lapidee della chiesa di San Bartolomeo, come l’arcone d’ingresso decorato ad ovuli. L’interno, coperto a volta a crociera, è interamente rivestito di affreschi, eseguiti nell’Agosto del 1535 da Saccaccino Saccaccini da Carpi, noto solamente per questo ciclo pittorico. La committenza che unisce comunità civile e religiosa, poiché vengono ricordati in due distinte epigrafi il Finanziatore del Comune di Fiumalbo e il massaro di San Rocco, determina il particolarissimo carattere del programma figurativo; curiosa la serie delle massime e proverbi latini nella zoccolatura a finto marmo nella parete centrale. Sopra l’altare, si vedono la vergine con il Bambino in gloria e sotto 5 Santi: Bartolomeo, Rocco, Maria Maddalena, Sebastiano e Giovanni Battista, nella parete sinistra la rappresentazione dell’Ascensione con teoria di Apostoli, mentre a destra l’assunzione ed altri Apostoli. Nella volta, suddivisa a scomparti, troviamo al centro il Padre Eterno e intorno otto Sibille. Si tratta di pittura provinciale, in cui i rimandi stilistici quattrocenteschi Umbro-Emiliani, unitamente ad una più dilatata dimensione spaziale rinascimentale, vengono rivissuti con originale e vivace linguaggio espressivo. Alcune citazioni colte, come l’insolita presenza delle sibille e il telaio architettonico entro il quale sono inserite, denunciano interessi formali e spaziali, nonché iconografici, già prettamente cinquecenteschi. Grandi restauri eseguiti nel 1978 hanno restituito il primitivo stato dell’interno, con la pulitura e il consolidamento degli affreschi. E’stato tolto il pavimento lastricato successivo e messo in luce quello antico più basso in coccio pesto, che ha permesso di ricostituire la dimensione spaziale dell’ Oratorio e, di conseguenza, la corretta visione prospettica degli stessi affreschi.

 

 

Ultima modifica: mercoledì, 30 agosto 2023

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